Nei primi secoli del Medio Evo, al fine di favorire la cristianizzazione delle popolazioni rurali, si diffuse il sistema delle pievi costituito dalla chiesa plebana con fonte battesimale e canonica, dove risiede la comunità dei presbiteri sotto la guida di un arciprete. A queste chiese fa capo una rete di cappelle minori disseminato nel territorio. È il caso di Lazise, sede di un’antica ed importante pieve di cui resta la base della torre campanaria nel cimitero del capoluogo; questa chiesa era collegata a numerose cappelle rurali, come quelle dedicate ai santi Fermo e Rustico e a Faustino e Giovita, tutt’ora esistenti. Caso analogo riscontriamo a Colà dove la prima cappella si trovava ove attualmente sorge la chiesa della Madonna della Neve. Essa dipendeva dalla pieve di Sandrà, dedicata a S. Andrea – da cui il toponimo del paese – ed era intitolata a S. Giorgio martire. Fu sede della parrocchia fino alla metà del XVI secolo quando, come ricorda Giovanni Agostini, “assunse a dignità di chiesa parrocchiale, sotto il titolo di Santa Maria e S. Giorgio, l’antica chiesa dedicata alla Vergine che trovavasi dentro o presso il castrum ai piedi del quale si era andato formando il paese”. Con tutta probabilità questo trasferimento fu dettato da motivi di sicurezza e di maggior comodità per la popolazione, come era accaduto a Lazise, sempre nel corso del ’500, quando la sede parrocchiale dell’antica pieve fu trasferita presso la chiesa di S. Zeno, all’interno delle mura.La perdita della dignità parrocchiale non significò per la chiesa di Colà l’oblio o, peggio, la distruzione. Essa diverrà il centro di una forte devozione mariana, sotto il titolo di Madonna della Neve che si festeggia il cinque di agosto per ricordare un fatto prodigioso legato alla costruzione della prima basilica occidentale in onore di Maria, costruita a Roma dopo il Concilio di Efeso del 431.A partire dal XVII secolo la chiesa della Madonna della Neve viene ampliata ed arricchita di altari anche grazie alle donazioni di importanti famiglie come i Cipolla d’Arco, proprietari della vicina villa di Monteraso; alcuni membri di questa casata saranno sepolti proprio all’interno della chiesa. L’edificio, sano, costruito in posizione elevata lungo la strada che conduce a Sandrà, è preceduto da un suggestivo sagrato coronato da cipressi. La facciata a capanna conserva nel settore centrale un affresco della Vergine risalente al Novecento, mentre sull’angolo nord-orientale si eleva l’interessante campanile a vela a due fornici. La navata interna ha copertura a capriate; nel presbiterio voltato, l’altare marmoreo conserva l’effige della Madonna con il Bambino: si tratta di una statua lignea risalente al tardo Medioevo. Lungo la parete settentrionale è collocato l’altare del Crocifisso decorato con putti settecenteschi. Gli affreschi del presbiterio e della navata sono della prima metà del Novecento.

Periodo d'apertura
Aperto

Orario messa:

Martedi alle ore 8:30

Galleria
Informazioni
Via Possoi, n°3 - 37017 Colà di Lazise
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