La corte di Palù dei Mori è del 1500, dimora dei conti Spolverini. Dell’oratorio dedicato a Sant’Antonio di Padova non abbiamo una data certa della sua costruzione ma sicuramente è del XVII secolo. Nel 1729 Ferdinando Spolverini vende il complesso a Matteo Moro il quale intraprende lavori di bonifica delle aree paludose delle sue campagne e valorizza l’oratorio con nuovi arredi. Fu il figlio di Matteo, don Marco Antonio, a commissionare i pregevoli stucchi che rendono la chiesa un raro esempio di arte barocca sulla sponda orientale del lago di Garda. Alla morte di don Marco Antonio nel 1801, non avendo discendenti, la proprietà di Palù passa alle nipoti, figlie di sue sorelle, entrambe maritate Bortolazzi. La famiglia Bortolazzi mantiene la proprietà fino agli anni ’70 del Novecento. L’oratorio, abbandonato all’incuria, con il tetto sfondato, cade in rovina.
Nel 2000 l’Associazione culturale Francesco Fontana si fece promotrice del restauro; stampò un volume sulla storia della corte e dell’oratorio per rendere pubblico lo stato di abbandono; nel 2014 tutti gli aventi diritto donarono la proprietà dell’oratorio al Comune di Lazise che provvide al restauro.
Gli stucchi rappresentano l’aspetto di maggior pregio dell’oratorio. Entrando, l’alzato dell’altare domina l’aula; al centro la cornice racchiudeva la pala della Madonna del Rosario con i Santi Antonio di Padova e Domenico Guzman. Nel tondo del paliotto è raffigurata Maddalena penitente. Ai lati dell’altare, gli ovali delle sovrapporte rappresentano l’Annunciazione e la Resurrezione. A sinistra dell’ingresso, l’ovale sopra la finestra ricorda l’Estasi di San Francesco. Sempre nell’aula, la grande scena plastica rappresenta il Transito di San Giuseppe.
I tre ovali della sagrestia raffigurano la Veronica, San Giovanni Battista e Santa Lucia. La composizione di amorini e cherubini con raggiera e colomba dello Spirito Santo comple-tava l’arredo di un mobile a cassettoni nella sagrestia.
L’oratorio si trova a 3 km da Lazise, sulla strada per Colà, e può essere visitato ogni secondo e quarto sabato del mese.