L'attuale chiesa del 1769 progettata da Adriano Rossi è stata eretta sul luogo di una precedente chiesa dedicata a Santa Maria Maggiore



La prima pietra della nuova costruzione, che sostituiva un’antica pieve romanica ormai fatiscente, fu posta il 9 agosto 1767. “Con le elemosine, colla personale collaborazione, con carri e animali di Caprino” i lavori durarono ben 19 anni: l’8 ottobre 1786 avvenne la consacrazione per opera del vescovo di Verona Giovanni Morosini.

Per la sua facciata monumentale furono impiegati i marmi locali bianco e rosso di Lubiara. La parte inferiore della facciata ha sei colonne, con un protiro al centro ornato dalle statue di Maria Immacolata fra due angeli ed un massiccio portone. Nella parte superiore una finestra rettangolare al centro fra sei colonne; nei due specchi, su elevato piedistallo, le statue degli Evangelisti Marco e Luca ed entro nicchie marmoree Giovanni e Matteo. Ai lati, su pinnacoli, gli Apostoli Pietro e Paolo.

L’interno ha il pavimento in marmette multicolori e preziose. Nel cielo della navata due medaglioni con “Assunzione ed Incoronazione di Maria”, opera di Bartolomeo Zeni del 1783, così come i quattro Dottori dipinti nel cielo del Presbiterio. Affiancano l’entrata principale due catini o acquasantiere dello scultore Antonio Tinelli di Montecchio. A destra, vicino all’entrata, l’Edicola del Battistero, che contiene una vasca battesimale ottagona di marmo rosso fregiata di croce greca: al centro un piliere a 8 lati con stemma, probabilmente dell’antica Pieve. Il fonte è del XV secolo. Segue il primo altare, ricco di marmi pregiati e multicolori, di stile barocco, con una pala raffigurante “Madonna con Bambino” e cinque Santi: Michele Arcangelo, Francesco d’Assisi, Andrea Apostolo, Ludovico e Girolamo”. Ai lati dell’altare le statue di S. Teresa del Bambin Gesù e di S. Antonio di Padova. Il secondo altare è in marmo nero di Varena, fu completato nel 1886 e vi si venera l’antico Crocefisso in legno del secolo XV; a destra la statua del Sacro Cuore di Gesù. Chiesa parrocchiale - interno Annunciato da tre gradini in marmo rosso il Presbiterio, il cui ornamento principale è l’Altare Maggiore, costruito per voto dopo il colera del 1836: ai lati due artistiche Cantonerie eseguite nel 1877, una delle quali ospita l’Organo del 1805, poi restaurato. Il Coro è rivestito di preziosi Stalli. Nel catino dell’Abside c’è il quadro dell’“Assunta”, dipinto e donato dalla marchesa Carlotti nel 1829.

Una porta sulla destra conduce alla sacrestia dove sono collocati alcuni eccellenti quadri e pale di varia provenienza. Scendendo lungo la parete destra incontriamo un altro Altare, costruito in marmo bianco di Carrara nel 1838 con la scritta “Ave salus nostra”; nalla nicchia vi è la statua in legno dorato della “Vergine col Bambino sulle ginocchia”, scolpita nel 1500. Vicino sorge l’artistico Pulpito con altorilievo “Gesù tra i Dottori”. Quindi il quinto Altare, in stile barocco e ricco, con quattro colonne tortili: è un’opera magnifica della prima metà del 1700, di notevole qualità artistica. Lungo le mura perimetrali, entro nicchie, si trovano le statue scolpite nel tufo di Santi titolari delle chiese soggette alla Pieve di Caprino: S. Isidoro (Rivoli), S. Gallo (Pesina), S. Vigilio (Brentino), S. Giacomo (Rivalta), S. Caterina (Ferrara di monte Baldo), S. Vito (Pazzon), S. Luca (Incanale), S. Giovanni Battista (Belluno e Lubiara). Sopra le statue, entro specchi, dieci quadri di Giuseppe Marai presentano i principali avvenimenti della vita della Madonna. Lungo le pareti del tempio sono infine disposti i quadri della “Via Crucis”.

Le dimensioni del tempio sono notevoli: lunghezza m. 50,70, larghezza m. 15, altezza m. 21.

Galleria
Informazioni
Via S. Pancrazio, 1 - 37013 Caprino Veronese (VR)
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